sabato 30 gennaio 2010

I giorni della merla

Questi di fine gennaio, secondo una tradizione popolare, sono i giorni della merla perché ritenuti i più freddi dell’anno. Il nome deriva da una leggenda  secondo la quale una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che la merla uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo 28 giorni. L'ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato il cattivo gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni a febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino, e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì, salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere. E come in tutte le leggende si nasconde un fondo di verità……

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Ho voluto lasciare le foto più fiabesche e incantevoli per questo post, nel quale immagini suggestive accompagnano una parure in feltro e perle, ideata e realizzata per una persona speciale.

 

Galaverna,  Calabrosa,  Brosema…..

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Silenzio...
Tutto tace
il tempo è sospeso
e il muto silenzio
echeggia nell'aria.
Alberi spogli
aria frizzante
profumo di nebbia
aleggia nei campi.
Il mondo dei sogni
etereo svanisce,
la vita riprende
il frenetico battito.
Il pallido sole
s'innalza assonnato
luci soffuse
tinteggiano il cielo.
Dai comignoli una densa
scia di fumo
in cucina il profumo
di pane sfornato.
Gelidi giorni
d'inverno inoltrato,
giorni della merla
e di prati innevati.

Maria G. Benacquista

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Questo straordinario effetto ricamato che il gelo fa sui rami e sulle cose è conosciuta come  galaverna, ovvero la nebbia ghiacciata che dona alle campagne un aspetto fantastico ed irreale.

Auguro a tutti un fine settimana sereno.

martedì 26 gennaio 2010

Nebbia e gelo

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Un albero secco fuori della mia finestra

solitario

leva nel cielo freddo i suoi rami bruni.

Il vento rabbioso la neve il gelo

non possono ferirlo.

Ogni giorno quell'albero mi dà pensieri di gioia;

da quei rami secchi indovino il verde a venire.

Wang Ya-Pling (poeta cinese)

Questo è il periodo dell’anno che amo meno, perché il freddo è pungente e la nebbia ingrigisce l’umore. In compenso, vivendo sulla costa non ho la neve.

Neanche il mare, brumoso e affaticato, si distingue: è un tutt’uno con il cielo uggioso, vago ed incerto.

E’ in questa cornice, un po’ triste e smorta che porta nascosta in sé la promessa di una  primavera ancora lontana, che vi presento due lavori intonati a questi giorni di nebbia e gelo.

nebbia e gelo 

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La collana l’ho realizzata con cristalli di bohème, color ossidiana e li ho uniti insieme con un filo di nylon. Peccato che non ho considerato di lasciare indietro 4 cristalli per fare gli orecchini, ma  se in un raptus di follia o in una notte di luna piena la rifaccio, mi riprendo quello che il destino creativo ha decretato!!!!!!

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 La spilla in feltro e organza l’ho impreziosita con dei pendenti di corallini neri e lilla e con delle morbide e soffici piumette.

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Scambio equo solidale

Monica non ha il mare e Rosi ogni giorno lo guarda dalla finestra e gli manda un bacio da parte sua.

Rosi non ha la neve e Monica le manda le bellissime foto che scatta pensando a lei!

 

domenica 24 gennaio 2010

Dolci atmosfere

Quando si dice fare pulizie. E’ quello che ho fatto mettendo a posto un po’ di perle e corallini ed è così che è nato questo spillone dalle tinte un po’ retrò…ma molto decorativo.

spillone e torta di pere

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Montagne canadesi fotografate da una amica  che abita a Vancouver.

 

Torta di pere al profumo di amaretto

Questo buonissimo dolce lo ha preparato Elisabetta proprio per me, sa infatti quanto mi piacciono le pere cotte aromatizzate e il cioccolato fondente.

Penso che non esista dolce più terapeutico e appagante, con le calorie di una comune torta alla frutta, ma molto più golosa e perché no, anche voluttuosa.

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E perché anche l’occhio vuole la sua parte, un dolce così va gustato sorseggiando del buon tè preparato  nelle teiera Funny decorata amabilmente e in modo perfetto da AnnaRita  che ne ha già pronta un’altra per la mamma di Rodolfo.

Ciao Raga, la mia mamma mi ha chiesto di scrivervi gli ingredienti e il procedimento e come posso dirle di no! Buona domenica blogghine. Elisabetta

INGREDIENTI:

600-700g di pere mature,

100g di biscotti savoiardi,

4 uova,

200g di cioccolato fondente

1 bicchierino di maraschino  e 1 di liquore all’amaretto

200g di farina

100g di zucchero

170g di burro

1 bustina di lievito

per aromatizzare le pere cannella in polvere e 1/2 baccello di vaniglia

 

Per prima cosa ho lavato, sbucciato e tagliato a quarti le pere, le ho messe in un tegame con 2 o 3 dita d’acqua, un bicchierino di maraschino e una bella spolverata di cannella in polvere e 1/2 baccello di vaniglia!

Nel frattempo che le pere cuocevano ho sciolto il cioccolato fondente a bagnomaria, una volta fuso ho aggiunto 100g di burro e mescolato bene.

In una terrina ho sbattuto i tuorli d’uovo con lo zucchero e il burro fino a farli diventare una crema liscia e spumosa. A questo punto ho aggiunto il cioccolato fondente, la farina setacciata, i biscotti tritati finemente, il liquore amaretto e il lievito!

In una terrina a parte ho montato gli albumi a neve (con un pizzico di sale) e una volta pronti li ho aggiunti all’impasto. Ho mescolato molto bene e delicatamente per incorporare gli albumi senza farli smontare.

Ho versato metà del composto in una teglia imburrata e infarinata e ho disposto sopra le pere, che ho poi coperto con l’altra metà dell’impasto.

Metto in forno a 170°-180° (la ricetta dice 180, ma io ho messo 170° ed è venuta bene, per il tipo di forno che ho io!) per 30-40 minuti!